Il 21 marzo si celebra la Giornata mondiale delle persone con la sindrome di Down (WDSD – World Down Syndrome Day), con l’intenzione di mobilitare una maggiore consapevolezza e conoscenza sulla sindrome di Down e sostenere un reale processo di inclusione.

Il Coordinamento delle associazioni delle persone con sindrome di Down, il CoorDown, nella giornata del 21 marzo 2021 raccoglie la sfida della pandemia e della crisi sociale per affermare che “l’inclusione lavorativa delle persone down non è solo un diritto da garantire oggi più che mai, ma porta benefici nel contesto lavorativo e nella società tutta”.

Il CoorDown (che raccoglie 54 Associazioni italiane) sostiene che con la pandemia la vita di tutti i giorni è cambiata profondamente per le persone con sindrome di Down e si sono registrati passi indietro significativi in tutte le fasce di età in relazione all’ambito relazionale, sociale, lavorativo e intellettivo.

Tra le diverse criticità viene rappresentata quella relativa alla scuola, dove la didattica a distanza per moltissime ragazze e ragazzi, bambine e bambini con sindrome di Down è stata spesso, senza   adeguati interventi di mediazione, senza tempi necessari e senza efficaci modalità comunicative, molto problematica.

Più apprezzata, anche se non “scelta” da tutte le scuole, viene ritenuta la modalità in presenza a scuola, in particolare se agita in contemporaneità con un piccolo gruppo classe e non in contesti laboratoriali, freddi e amorfi perché svuotati del lievito dato dal pensare e fare insieme agli altri.

Il Coordinamento sottolinea inoltre i problemi per le persone che hanno concluso la scuola e i cui tirocini lavorativi sono stati spesso sospesi, con sconfortanti conseguenze per ragazzi e ragazze che hanno perso significativi contesti di relazione e di apprendimento e in molti casi sono caduti in situazioni di regressione e disorientamento.

La pandemia inoltre ci costringe ad adottare nuove modalità per restare connessi e uniti; questa grande sfida, a volte lascia molte persone indietro, ma allo stesso tempo sollecita la sperimentazione di nuovi modi di essere insieme e condividere. Da qui il Coordinamento coglie l’occasione per dare voce sul web e sui social media alle persone e alle loro esperienze e per il World Down Syndrome Day lancia la campagna di sensibilizzazione internazionale The Hiring Chain, incentrata su un bellissimo video e sulla canzone interpretata dal grande Sting.

Un evento mondiale che con forza afferma la necessità di migliorare la qualità  della vita, perché ciò che sta a cuore alle persone con sindrome di Down è ciò che sta a cuore a tutte le giovani creature: andare a scuola, fare sport, uscire con gli amici e, quando si cresce, sentirsi indipendenti, lavorare e avere un proprio reddito, saper fare nuove cose, conoscere nuove persone e sentirsi apprezzati, vivere una relazione sentimentale, avere un’autonomia di movimento e sognare un’autonomia abitativa. Tutto qui… le persone con sindrome di Down hanno desideri “normali” …non sono normali le barriere e i pregiudizi, non sono normali la mancanza di opportunità e gli stereotipi sempre in agguato; non sono normali il pietismo e il non riconoscimento dei diritti.

D’accordo il 21 marzo non c’è da festeggiare ma da celebrare sì… celebriamo il valore della diversità e l’impegno di tanti genitori e volontari per affermare e chiedere che vengano rispettati i diritti delle persone down e la loro gioia di vivere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *